INTRODUZIONE
Con questo incontro vogliamo offrire una prospettiva diversa rispetto a un tema piuttosto sdoganato dai media, da una certa ideologia moderna che lede la dignità dell’uomo relegando la sfera affettiva a sole pulsioni e necessità fisiche. L’intento è quello di far sentire un’altra “campana” a quella stordente e imperante che viene propinato in continuazione e in diverse salse dai social media, televisione, influencer e chi più ne ha più ne metta. Perché questo? Per dare la possibilità ai nostri giovani di avere un pensiero critico, capace di una sua sintesi personale di fronte a temi tanto delicati di cui con tanta facilità si farciscono show televisivi e contenuti mediatici senza considerare l’età e la sensibilità dei ragazzi.
PROSPETTIVA BIBLICO-ESISTENZIALE
Per tanto, troppo tempo, la cristianità è stata attaccata, additata di essere la causa di frustrazioni umane, come colei che intende legare, incatenare e impedire che la vita vada vissuta a pieno, con tutti i suoi godimenti e piaceri. Si tratta solo di una grande mistificazione, proveniente da una ideologia anticristiana. In effetti noi riteniamo che la sessualità sia il regalo più grande, dopo il libero arbitrio, che Dio ha fatto all’uomo, fin degli inizi della sua esistenza. Leggiamo, infatti, già agli inizi del primo libro di tutta la Bibbia:
Il Signore Dio formò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo. Allora l’uomo disse:
“Questa volta
è osso dalle mie ossa,
carne dalla mia carne.
La si chiamerà donna,
perché dall’uomo è stata tolta”.
Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno un’unica carne (Gen 2,22-24).
Se il sesso è una cosa buona, voluta persino da Dio, non è vero che la Chiesa è contraria ad esso. C’è però una distinzione da fare tra amore e sessualità. Non sempre le cose combinano tra loro, ma per riuscire a cogliere questa differenza bisogna guardare la persona che hai davanti con sincerità: in primis verso di lei, e poi nei confronti di se stessi.
Bisognare riconoscere che chi si ha davanti, è una persona, con dei sentimenti, delle aspettative, dei sogni; e non semplicemente un oggetto sul quale si possano riversare le proprie pulsioni, per fare esperienze diverse o fugare delle curiosità.
Il secondo passo è di tipo introspettivo: si tratta di discernere sui propri sentimenti, sull’incidenza che l’altra persona ha nella nostra vita, se la si ritenga davvero la persona giusta.
Per rispondere a queste domande bisogna poi risponderne ad altre: da quanto tempo la conosco? Se è da una settimana o un mese, posso davvero dire che quello che provo è un amore puro ed eterno e non una semplice cotta? È davvero la persona giusta per me, quella che aspettavo da sempre? Sono domande difficili alle quali in aiuto non può che venirci il tempo, quello necessario per conoscersi, quello che ci permette di non vivere con vergogna qualcosa di prezioso buttato via al vento per qualcuno che non ci rispettava come persona, ma come un oggetto.
Se la persona che ami è quella giusta per te, sarà il tempo a dirtelo, saprà accogliere con serenità il tuo andarci cauto, i tuoi valori.
NON RIPIEGARSI SU SE STESSI
Mi colpisce molto, una citazione di Antoine de Saint-Euxpéry, l’autore de “Il piccolo principe”, il quale afferma:
Amare non è guardarsi l’un l’altro, ma guardare nella stessa direzione
In merito a questo, è davvero interessante una scena tratta dal quinto capitolo della saga del maghetto di Hogwarts: “Harry Potter e l’ordine della fenice”. Il protagonista, in una delle scene più intense del film e che in qualche modo segnerà una svolta nella vita dell’adolescente, sta per baciare finalmente la ragazza che sempre ha amato: Ginny, la sorella del suo migliore amico Ron Weasley. Il tempo sembra per un momento fermarsi, le luci sono soffuse, i due, immersi nel silenzio, sono da soli ai piedi di una grande scalinata e si guardano intensamente negli occhi. Ma ad un tratto qualcosa rompe quell’idillio: un boato preannuncia l’attacco di una strega che intende distruggere il posto nel quale si sono riuniti coloro che intendono sconfiggere il dominio del malvagio Voldemort.
In quel momento i due adolescenti, smettono di guardarsi l’un l’altro e guardano insieme verso la stessa direzione, verso la finestra che dà all’esterno. Si rendono conto che c’è qualcosa di più urgente da affrontare e rimandano quel momento che doveva essere tutto per loro. Entrambi volevano quel bacio, ma hanno guardato insieme non a se stessi, a quello che desideravano in quel momento, come farebbero gli egoisti, ma a qualcosa di più importante e urgente: hanno guardato insieme nella stessa direzione.
L’amore non può essere solo il godimento di un momento, ma un attimo di eternità che ci apre alla vita, che ci proietta verso il dono per gli altri. Diversamente è solo egoismo, qualcosa di asfissiante che brucia la freschezza di quello stesso sentimento.
A chi piace essere usati? Quando una persona che ritenevamo amica ci volta le spalle una volta che ha ottenuto il favore che voleva da noi, dentro ci si sente morire, sfruttati nella sincerità dei nostri sentimenti, e quel dolore, quella parte di te che muore non ti ritorna indietro. Nella sfera dell’affettività, dell’amore usato, tradito, sfruttato, fa ancora più male, soprattutto perché in questo caso non si semplicemente un favore, ma c’è un’intimità che viene tradita, qualcosa di profondo a noi stessi che viene cestinato.
Per questa ragione, prima di voler bene all’altro, bisogna imparare a volersi bene a se stessi, riconoscere quanto siamo importanti. La mattina appena svegli, dobbiamo avere il coraggio di guardarci allo specchio e pregare Dio con le parole del Salmo 139:
Io ti rendo grazie:
hai fatto di me
una meraviglia stupenda;
meravigliose sono le tue opere,
le riconosce pienamente l’anima mia (Sal 139,14).
A renderci delle persone migliori non saranno le nostre esperienze in ambito sessuale o la velocità con la quale avremo bruciato certe tappe. La parola amore oggi viene abusata per qualsiasi cosa, e non raramente un ragazzo può usarla per manipolare sentimentalmente una ragazza per avere ciò che desidera, come un distintivo al valore.
Non è facile amare, non viene automatico. Se una vogliamo che la nostra relazione dura, dobbiamo imparare a conoscere l’altro: apprezzarne i pregi e i difetti, saper stare ai suoi tempi, ai suoi ritmi. Se questo manca, quell’amore si spezza subito, non progredisce.
Come il fisico ha bisogno di un duro allenamento per essere forte, così anche il cuore necessita di un duro allenamento perché impari ad amare.
Ora persona egoista, egocentrica e orgogliosa, che mette se stessa al centro del mondo, non potrà mai veramente amare l’altro. Perché l’amore è donazione, proiezione verso l’altro, ma l’egoista ama solo se stesso, quello che desidera, quello che vuole.
Non sarà una relazione sessuale con l’altro a fare di te un vero uomo e una vera donna, qualcosa da mostrare agli altri come un premio. Né allo stesso modo è vero che per amare bisogna bruciare tappe preziose. Ogni cosa ha il suo tempo.

Una volta una mia cugina raccolse il bozzolo di una farfalla, e per qualche giorno, convinta di fare un favore alla farfalla, volle velocizzare il processo di apertura del bozzolo, tenendolo al caldo e soffiandoci sopra. Quando si aprì però la farfalla morì subito, non si era formata completamente, era ancora in parte un bruco. Quella farfalla aveva bisogno di tempo, non delle inutili premure di mia cugina.

IN AMORE NIENTE RICATTI
È la frase che ogni tanto può capitare di sentirsi dire: “Se mi ami, dimostramelo!”. Può essere qualcosa di tanto puro come l’amore, essere dimostrato fisicamente, con una relazione sessuale? Davvero il concedersi fisicamente permetterà che quella relazione sia stabile nel tempo? Se è così allora perché molte coppie di coniugi si separano?
No, l’amore non può sottostare ai ricatti e chi pone questi ricatti già ha smesso di amare l’altro, perché vuole manipolarlo. Se l’amore non è donazione, se l’amore non ci permette di comprendere che l’altro non è un oggetto da cui trarre giusto piacere, per passare una bella serata, allora non è amore, è sfruttamento, è inganno!
Possiamo vivere le nostre relazioni svilendo prima che il nostro corpo, i nostri sentimenti, i nostri valori, quello che crediamo essere veramente bello e valido, oppure custodirlo come un dono per la persona che un giorno sarà il vostro marito o la vostra moglie.
Mi colpisce molto una canzone di Francesco Renga, che a un certo punto dice “Era da una vita che ti stavo aspettando”, riconoscendo la persona che ama non solo come quella giusta per sé, ma come quella che ha dato senso alla sua vita, il rimedio per non cadere nei soliti errori.
Guardo il cielo sopra la città
che sta morendo
penso che forse non te l’ho mai detto
ma era una vita
che ti stavo aspettando
perché non solo sei bellissima
ma la più bella del mondo.
Mentre ti guardo sognare, io penso:
era una vita che ti stavo aspettando.
Stringimi adesso.
E se fossi tu l’unico rimedio
per non cadere dentro i soliti errori
che ogni volta non riusciamo a evitare
NUOTARE CONTROCORRENTE
Molto spesso si sente dire che i cristiani sono bigotti, arretrati, non stanno al passo con i tempi che cambiano, ma come può essere retrograda chi decide di nuotare controcorrente e non conformarsi alla massa? Al contrario, è da rivoluzionari decidere di vivere diversamente la vita, gli affetti, l’amore e la relazione col proprio corpo. Bigotto è chi decide di vivere una vita con le regole che gli altri gli impongono, non ci decide di essere padrone di se stesso.
Come cristiani siamo chiamati ad annunciare al mondo che l’amore non può essere qualcosa di una notte, che l’amore è eterno perché rimanda a Dio stesso che è amore. Leggiamo infatti nella prima lettera di San Giovanni:
Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore (1Gv 4,8).
In quanto tale allora, l’amore è eterno, rimanda a relazioni forti, durature e per questo vanno provate. Amare significa appartenersi l’uno all’altro, e ci si appartiene una volta sposati, una volta, cioè, che quell’amore si è fortificato nella conoscenza e nel rispetto reciproco, è riuscito a resistere ai momenti di crisi e infine ha avuto il suggello del sacramento.
Ricordiamoci che è proprio dell’amore il saper attendere, al contrario la concupiscenza, la voglia del possesso dell’altro, no.
La castità dell’amore prematrimoniale ci permette di fare una verifica sui nostri sentimenti, di mettere alla prova quella relazione. Ma non solo. La castità prematrimoniale diventa anche un allenamento alla fedeltà per i mariti e le mogli che sarete.
Per quanto vi voglia convincere la mentalità di questo mondo, la purezza è sempre attraente. Quale ragazzo si fiderà mai della sua fidanzata se viene a sapere che questa ha avuto tantissime altre relazioni? Allo stesso tempo, quale ragazza si fiderà del suo fidanzato se sa che ha fatto un uso spropositato della parola amore solo per avere qualcosa dalle fidanzate precedenti? Se magari ha anche tradito?
Al contrario, sapere della verginità e purezza del fidanzato o della fidanzata, è un motivo più per porre insieme basi solide per una vera relazione che duri nel tempo. Cosa attira se non sapere che tu sei tutto per lei o per lui, che per lui la parola amore è qualcosa di sacro, e non solo affettività in svendita? La castità, la verginità, attirano sempre, sono presupposti per una relazione duratura nel tempo, sono motivo di credibilità dell’altro.
Per questo come cristiani noi non siamo contrari all’amore vissuto in tutte le sue forme, il piacere è cosa buona, voluta da Dio, semplicemente diciamo che è possibile assaporare pienamente la sessualità dandole un vero significato, vivendo castamente il fidanzamento potremo essere più lucidi se si è fatti l’uno per l’altro.
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