La preghiera che ci apprestiamo a condividere in questo articolo, è il frutto della maturità spirituale di Santa Teresa di Lisieux, monaca carmelitana e protettrice dei missionari.
È il 9 giugno 1985, festa della Santissima Trinità, quando la giovane Teresa redige quella che lei chiama “Offerta di me stessa come vittima d’olocausto all’Amore misericordioso del buon Dio”. Da lì a qualche mese, la giovane monaca, che già aveva completato i suoi manoscritti (quelli che comunemente conosciamo col titolo “Storia di un’anima”), avrebbe contratto la tubercolosi, soccorrendo temerariamente le consorelle che ne erano infette. Infatti tra il giovedì e il venerdì santo del 1896, emergeranno i primi sintomi di quella malattia che l’avrebbe consumata e portata alla morte nel giro di 18 mesi.
Leggendo, dunque, questa preghiera vediamo la profondità del pensiero di questa giovane donna che ha dato la sua vita per Cristo e le sue consorelle, quasi fosse un preludio a quello che avrebbe vissuto nel tempo che le fosse rimasto da vivere. Con gli stessi sentimenti, anche noi siamo chiamati a rimettere tutta la nostra vita nelle mani di colui che ci ama più di noi stessi e da cui non possiamo che attenderci che bene, grazia, amore e salvezza.
Buona preghiera!
Offerta di se stessi all’Amore misericordioso
Mio Dio! Trinità beata, desidero amarvi e farvi amare, lavorare per la glorificazione della santa Chiesa, salvando le anime che sono sulla terra e liberando quelle che sono nel purgatorio. Desidero compiere perfettamente la vostra volontà e arrivare al grado di gloria che m’avete preparato nel vostro regno. In una parola, desidero essere santa, ma sento la mia impotenza e vi domando, o mio Dio, di essere voi stesso la mia santità. Poiché mi avete amata fino a darmi il vostro unico Figlio perché fosse il mio salvatore e il mio sposo, i tesori infiniti dei suoi meriti appartengono a me ed io ve li offro con gioia, supplicandovi di non guardare a me se non attraverso il volto di Gesù e nel suo cuore bruciante d’amore.
Vi offro inoltre tutti i meriti dei Santi (che sono in cielo e sulla terra), i loro atti d’amore e quelli dei santi Angeli; vi offro infine, o beata Trinità, l’amore e i meriti della santa Vergine, mia madre diletta. A lei abbandono la mia offerta e la prego di presentarvela. Il suo Figlio divino, mio sposo diletto, nei giorni della sua vita mortale, ci ha detto: “Tutto ciò che domanderete al Padre in nome mio, ve lo darà!”. Sono dunque certa che esaudirete i miei desideri; lo so, mio Dio, più volete dare, più fate desiderare. Sento nel mio cuore desideri immensi e vi chiedo con tanta fiducia di venire a prendere possesso della mia anima. Ah! non posso ricevere la santa comunione così spesso come vorrei, ma, Signore, non siete l’onnipotente?… Restate in me come nel tabernacolo, non allontanatevi mai dalla vostra piccola ostia…
Vorrei consolarvi dell’ingratitudine dei cattivi e vi supplico di togliermi la libertà di dispiacervi. Se qualche volta cado per mia debolezza, il vostro sguardo divino purifichi subito la mia anima consumando tutte le mie imperfezioni, come il fuoco che trasforma ogni cosa in se stesso…
Vi ringrazio, o mio Dio, di tutte le grazie che m’avete accordate, in particolare di avermi fatta passare attraverso il crogiolo della sofferenza. Sarò felice di vedervi comparire, nel giorno finale, con lo scettro della croce. Poiché vi siete degnato di darmi come eredità questa croce tanto preziosa, spero di rassomigliare a voi nel cielo e di veder brillare sul mio corpo glorificato le sacre stimmate della vostra passione. Dopo l’esilio della terra, spero di venire a godervi nella patria, ma non voglio ammassare dei meriti per il cielo, voglio lavorare solo per vostro amore, con l’unico scopo di farvi piacere, di consolare il vostro Sacro Cuore e di salvare anime che vi ameranno eternamente. Alla sera di questa vita, comparirò davanti a voi a mani vuote, perché non vi chiedo, Signore, di contare le mie opere. Tutte le nostre giustizie hanno macchie ai vostri occhi. Voglio perciò rivestirmi della vostra giustizia e ricevere dal vostro amore il possesso eterno di voi stesso. Non voglio altro trono e altra corona che voi, o mio Diletto!…
Ai vostri occhi il tempo è nulla. Un giorno solo è come mille anni e perciò potete prepararmi in un istante a comparire davanti a voi…
Per vivere in un atto di perfetto amore, mi offro come vittima d’olocausto al vostro amore misericordioso, supplicandovi di consumarmi senza posa, lasciando traboccare nella mia anima i flutti d’infinita tenerezza che sono racchiusi in voi, e così possa diventare martire del vostro amore, o mio Dio!…
Che questo martirio, dopo avermi preparata a comparire davanti a voi, mi faccia infine morire e la mia anima si slanci senza alcuna sosta verso l’eterno abbraccio del vostro amore misericordioso…
Voglio, o mio Diletto, ad ogni battito del cuore rinnovarvi questa offerta un numero infinito di volte, fino a che, svanite le ombre, possa ridirvi il mio amore in un faccia a faccia eterno!…
Maria Francesca Teresa del Bambino Gesù e del Volto Santo Gesù!»
Leggi anche quest’altra preghiera di Santa Teresa di Lisieux

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