Triduo in onore di S. Angelo martire, nella commemorazione della liberazione dalla peste

18 Agosto

P.: O Dio vieni a salvarmi, Signore vieni presto in mio aiuto. – Gloria…

Inno
O lieto giorno, in cui l’Angelo Santo,
ha meritato il serto della gloria!
L’Ordine santo di Maria n’esulti:
n’esulti il mondo tutto!
Per le preghiere della Vergin Santa
i genitori ottengono la fede:
benché aggravata la sua madre d’anni
s’allieta di due figli.
La Vergin Santa «Angelo» lo chiama
così mostrando quanto sarà grande
quel figlio che dal ciel venuto è in terra
per un favor divino.
Sprezza del mondo le vane lusinghe
e dell’inferno teme l’ira astuta,
arda al più presto entrar nei sacri chiostri
del mistico Carmelo
Di bianco manto, gli omeri cingendo
come uno specchio serba sua purezza;
la povertà, la santa obbedienza
con somma cura osserva.
Diam gloria al Padre, diamo gloria al Figlio,
al Santa Spirito rendiamo pari onore;
unisoni leviamo alla pia madre
un cantico di lode. Amen.

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Dalla lettera di san Paolo Apostolo ai filippesi (4,4-5)
Rallegratevi nel Signore, sempre; ve lo ripeto ancora, rallegratevi. La vostra affabilità sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino!

Dalla biografia di Enoc
Alla fine entrammo ad abitare in Convento e, fatte le solite cerimonie conformi all’usanza del nostro Ordine, il beato Angelo, con il grandissimo fervore del suo spirito, cominciò a predicare la grazia divina, a riprendere i vizi, a detestare i peccati, a condannare l’incesto, i sacrilegi, gli stupri e simili scelleraggini, con le quali si provoca l’ira di Dio… Grazie a questi sforzi e a questi esercizi santi, moltissimi uomini, benché fossero oppressi da grandissimi scelleraggini, da mille peccati propri e pubblici scandali, cominciarono a ritornare in sé, a conoscere lo stato miserabile nel quale si trovavano, e con gemiti e lacrime dolenti di cuore pentito domandarono la misericordia divina in loro aiuto, luce e salvezza.

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Belingario invece, come infame servo del demonio, con la bocca di pazzo e ridendo da sfacciato, si burlava di queste cose, raffreddando e ostacolando costoro, che mostravano vera volontà di fare il bene. Sant’Angelo, con ogni modo di carità e conservando ogni regola di affetto paterno e di Predicatore di Dio, e lo zelo, e il precetto della correzione fraterna, lo avvisò affinché avesse timore di Dio, che lasciasse l’incesto e che ascoltasse l’ambasciata che per suo mezzo Dio gli inviava. Lo ammonì, cercò di convincerlo, lo avvertì e lo corresse talmente che non tralasciò neppure un punto di ciò che avrebbe dovuto fare per la sua salvezza, per ricondurlo alla consapevolezza di se stesso e alla penitenza del suo peccato. Ma egli di giorno in giorno più diventava insolente, ostinato e petulante, gloriandosi nella propria malizia e cominciò anche, spalleggiato da una tirannica fazione, a maledire Dio, a detestare la giustizia, a disprezzare le leggi e gli oracoli divini con altre cose simili che la mente inorridisce a concepirle e l’orecchio ad udirle.

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Preghiera corale
O Sant’Angelo, che con la tua sapienza

e col tuo apostolico zelo
convertisti innumerevoli peccatori,
deh! Ottienici un vero pentimento dei nostri peccati
e la grazia della conversione ai nostri fratelli traviati.

P.: Preghiamo. Guarda, o Padre, il tuo popolo, che attende con fede il Natale del Signore, e fa’ che giunga a celebrare con rinnovata esultanza il grande mistero della salvezza.

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19 Agosto

P.: O Dio vieni a salvarmi, Signore vieni presto in mio aiuto. – Gloria…

Inno
Salve o grande campione di Cristo,
come Elia risplendente di zelo
vago giglio del monte Carmelo
circonfuso di luce immortal.
Della gente che corre devota
il tuo nome potente invocando
tergi il pianto le preci ascoltando
e risana le piaghe crudel.
Pieno l’alma di zelo divino,
discendesti dal monte paterno
e molt’alme rapite all’averno
riportasti fedeli a Gesù.
Poi, seguendo i divini voleri
ten venisti alla sicula terra
e, Battista novello, la guerra
dichiarasti al rio vizio infernal.
Il nemico infernale sconfitto
si scagliava con grande furore
e te, candido agnello, nel cuore
trafiggeva con empio pugnal.
Or che regni nei cieli glorioso, 
o Sant’Angelo nostro avvocato,
tienici fuori dal tristo peccato
e più presso al Maestro Divin.

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Dalla prima lettera di san Pietro Apostolo (4,13-14)
Carissimi, nella misura in cui partecipate alle sofferenze di Cristo, rallegratevi perché anche nella rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare. Beati voi, se venite insultati per il nome di Cristo, perché lo Spirito della gloria e lo Spirito di Dio riposa su di voi.

Dalla biografia di Enoc
Belingario tentò infine di intimorire il santo Predicatore, minacciandolo e macchinando contro di lui. Ma Sant’Angelo, tutto intento al comando di Cristo, attendeva con fervorissimo cuore e con santissimo zelo al compito della predica quotidiana: fino a che, nel momento in cui egli predicava, una certa donna chiamata Margherita con tre figli avuti da Belingario suo fratello conosciuto carnalmente, venuta a penitenza, nel giorno delle Litanie maggiori, piangendo amaramente alla presenza di tutto il popolo, ed esprimendo dal cuore un grande sentimento di dolore, ponendosi in mezzo alla chiesa e al popolo, disse: «O Angelo Santo, mandato qui da Dio per la nostra salvezza, vi supplico di pregare Iddio per me miserabilissima donna, che stando lungamente sottomessa al potere del demonio, sono trattenuta sotto la sua schiavitù da un peccato che non so se sia perdonabile: già sono dodici anni durante i quali ho perseverato in nefandissimo incesto con il mio fratello Belingario, dal quale ho concepito questi tra figlioli. Pregate il Signore, o santo padre, per me misera peccatrice, affinché mi perdoni». Le rispose Sant’Angelo dicendo: «Iddio clemente e misericordioso, il quale ti ha convertito a penitenza, si degni di perdonare i tuoi eccessi».

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Questo peccato pubblicamente confessato dalla sorella provocò maggiore furore e pazzia da Belingario, il quale era agitato da spirito diabolico, arrabbiato contro di lei e contro Sant’Angelo. Perciò, dichiarando di avercela con lui, progettò, studiò e decise di volerlo uccidere.

Preghiera corale
O Sant’Angelo, invitto martire della Chiesa,
che con intrepida fortezza
affrontasti la morte perdonando al tuo uccisore,
deh! fà che anche noi, imitando il tuo esempio,
siamo coraggiosi nel sopportare le avversità della vita
e perdoniamo di buon grado ai nostri nemici
per amore di Dio.

P.: Preghiamo. Riempi di gioia e di luce il tuo popolo, o Signore, per l’intercessione gloriosa della santa vergine e martire Lucia, perché noi, che festeggiamo la sua nascita al cielo, possiamo contemplare con i nostri occhi la tua gloria. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

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20 Agosto

Inno
O lieto giorno, in cui l’Angelo Santo,
ha meritato il serto della gloria!
L’Ordine santo di Maria n’esulti:
n’esulti il mondo tutto!
Per le preghiere della Vergin Santa
i genitori ottengono la fede:
benché aggravata la sua madre d’anni
s’allieta di due figli.
La Vergin Santa «Angelo» lo chiama
così mostrando quanto sarà grande
quel figlio che dal ciel venuto è in terra
per un favor divino.
Sprezza del mondo le vane lusinghe
e dell’inferno teme l’ira astuta,
arda al più presto entrar nei sacri chiostri
del mistico Carmelo.
Di bianco manto, gli omeri cingendo
come uno specchio serba sua purezza;
la povertà, la santa obbedienza
con somma cura osserva.
Diam gloria al Padre, diamo gloria al Figlio,
al Santa Spirito rendiamo pari onore;
unisoni leviamo alla pia madre
un cantico di lode. Amen.

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Dalla lettera di san Giacomo Apostolo (3,17-17)
La sapienza che viene dall’alto è anzitutto pura; poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, senza parzialità, senza ipocrisia. Un frutto di giustizia viene seminato nella pace per coloro che fanno opera di pace.

Dalla biografia di Enoc
Venne il giorno quinto mese del mese di Maggio (che fu dell’anno di Cristo milleduecentoventi in Licata) e il nostro beato Angelo celebrò la Messa nella Basilica dei Santi Apostoli Giacomo e Filippo vicino al mare e, radunato un uditorio che era più di cinquemila persone, salì sul pulpito della stessa chiesa e cominciò a predicare con tutta efficacia di fervore divino che tutti lo giudicavano un angelo vero e proprio, mandato dal cielo in terra perché facesse abbandonare le cose mondane agli uomini e li rapisse totalmente con lo spirito di Dio. Tutto il popolo guardava e ammirava il suo volto che era più di sempre vivace e luminoso come una folgore; e così, mentre egli proseguiva la sua predica, si vide entrare in chiesa Belingario agitato da furie più che infernali, armato e seguito da un numeroso gruppo di scellerati suoi congiurati, e davanti al popolo salì sul pulpito, assalì il divino predicatore Angelo, come agnello mansueto, e con un pugnale alla mano lo trafisse con cinque ferite mortali, lasciandolo in agonia. Il popolo che vide questo sacrilego eccesso contro l’innocentissimo servo di Dio, non potendo sopportarlo ai suoi occhi, si mise all’inseguimento per prendere quel sanguinario tiranno e metterlo a morte. Intanto il santo predicatore Angelo così ferito a morte in cinque punti che versavano cinque fonti di sangue, senza alcun timore e con volto lieto e voce gioiosa esortò il popolo che lasciassero andare Belingario e che, al più presto salvassero Margherita sua sorella già venuta a penitenza, affinché non fosse trucidata dal fratello infuriato.

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Finita questa orazione cominciò a cantare il Salmo, “Beato l’uomo che non siede nel consiglio degli empi”, e il Salmo “In te, Signore, ho sperato, che io non sia confuso in eterno”, e, arrivato a quel verso “nelle tue mani consegno il mio spirito”, fu sentita una voce dal cielo che disse: Vieni, Angelo, al Regno che per te e per i miei eletti è stato preparato fin dal principio del mondo, perciò fai festa con gli angeli, e godi con i santi in cielo, e vivi con i martiri trionfanti in eterno, perché nella suprema Gerusalemme ti sei meritato l’onore e la corona triplicata. Al termine di quella voce divina, invito felicissimo al paradiso, uscì dal corpo beata l’anima del Santo Martire e fu vista volarsene al cielo nell’aspetto di una colomba bianchissima. E, ancor più, il cielo offrì una luce più chiara del sole su quel santo cadavere e furono uditi canti angelici di tutta soavità e insieme, uniti alla luce che irradiava quel corpo, sembrava che celebrassero le solenni esequie del defunto, anzi, che celebrassero i trionfi festosi del Martire coronato.
Quel corpo sparse anche una fragranza così delicata e sensibile che riempì non solo quel pulpito e la Basilica, ma anche tutta quella città.

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Preghiera corale
O Sant’Angelo,
che operasti in vita, in morte e dopo morte
innumerevoli miracoli,
deh! Con la tua potente protezione
impetra a noi tuoi devoti
tutte le grazie spirituali e temporali
che credi necessaria alla salvezza delle anime nostre. Amen.

P.: Preghiamo. Guarda, o Padre, il tuo popolo, che attende con fede il Natale del Signore, e fa’ che giunga a celebrare con rinnovata esultanza il grande mistero della salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo…

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Pubblicato da P. Francesco M.

Conseguito il Baccellierato in Sacra Teologia presso la Pontificia Università Lateranense col grado accademico di Summa cum Laude, ha ricoperto il ruolo di capo redattore della rivista Vita Carmelitana e responsabile dei contenuti del sito Vitacarmelitana.org. Si è occupato della pastorale giovanile di diverse comunità carmelitane, collaborando anche con la diocesi di Oppido-Mamertina Palmi di cui è stato membro dell'équipe per la pastorale giovanile diocesana e penitenziere. Parroco della parrocchia SS. Crocifisso di Taranto e Superiore del Santuario Maria SS.ma del monte Carmelo di Palmi, si è impegnato per la promozione della formazione del laicato promuovendo incontri di formazione biblica e spirituale. Collabora con l'Archivio Generale dell'Ordine Carmelitano e con il Centro studi Rosa Maria Serio, offrendo supporto per il materiale multimediale. Attualmente è Rettore del Santuario diocesano S. Angelo martire, di Licata (AG)

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