Gridate di gioia!

Il brano del profeta Isaia invita Israele a gioire in un momento di grande tormento: l’esilio Babilonese. La provocazione è forte sia per gli israeliti al tempo del profeta sia per noi cristiani del terzo millennio: è possibile gioire nel momento della prova? Certo, ma dipende da quale valore diamo al verbo gioire. Se pensiamo si tratti di una semplice allegria, di uno stato d’animo passeggero, un’emozione o un espressione del proprio carattere, allora siamo davvero molto lontani dal comprendere a che tipo di esultanza siamo chiamati. Qui la gioia è il frutto di quella virtù teologale che la speranza, di chi cioè ha imparato ad attendersi tutto da Dio ed è così radicato nella fede e nella fiducia in Lui che sa che nulla gli potrà mancare fino a quando gli resterà ancorato nell’amore.

Facciamoci mettere in crisi da questo passo del libro del profeta Isaia e domandiamoci: in chi radico la mia gioia? Da chi la traggo? Se riteniamo che la fonte della nostra gioia siano le persone (o peggio ancora le cose), beh siamo molto lontani. Gli uomini sono fragili, non potranno non deluderci o tradirci nel corso del tempo. Ma Dio, no! Dio non ci deluderà mai, non ci tradirà mai e anche quando ci sentiremo solo, abbandonati, emarginati, traditi e pugnalati alle spalle, ripetiamo quelle parole che ha ispirato al suo profeta Isaia: «Io invece non ti dimenticherò mai».

Spero che questo articolo ti sia stato utile. Se hai domande, o hai bisogno di spiegazioni o approfondimenti, non esitare a contattarmi, puoi farlo nella sezione commenti più in basso o contattandomi direttamente via email. 
Metti in circolo la gioia della Parola, condividi sui tuoi profili social questo articolo e usa l'hashtag #condividilagioia

Pubblicato da P. Francesco M.

Conseguito il Baccellierato in Sacra Teologia presso la Pontificia Università Lateranense col grado accademico di Summa cum Laude, ha ricoperto il ruolo di capo redattore della rivista Vita Carmelitana e responsabile dei contenuti del sito Vitacarmelitana.org. Si è occupato della pastorale giovanile di diverse comunità carmelitane, collaborando anche con la diocesi di Oppido-Mamertina Palmi di cui è stato membro dell'équipe per la pastorale giovanile diocesana e penitenziere. Parroco della parrocchia SS. Crocifisso di Taranto e Superiore del Santuario Maria SS.ma del monte Carmelo di Palmi, si è impegnato per la promozione della formazione del laicato promuovendo incontri di formazione biblica e spirituale. Collabora con l'Archivio Generale dell'Ordine Carmelitano e con il Centro studi Rosa Maria Serio, offrendo supporto per il materiale multimediale. Attualmente è Rettore del Santuario diocesano S. Angelo martire, di Licata (AG)

Rispondi

Effettua il login con uno di questi metodi per inviare il tuo commento:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: